Progetto di educazione ambientale realizzato con il contributo del Servizio Comunicazione, Educazione alla Sostenibilità della Regione Emilia-Romagna
I temi della lettura delle modificazioni territoriali e della valorizzazione del paesaggio sono da alcuni anni un ambito di attività privilegiato di molti Centri di Educazione Ambientale (CEA) della regione. Questa volta, lo spunto per studiare il paesaggio e tornare a riflettere sulle trasformazioni del territorio, arriva da un argomento che a prima vista può apparire fuori contesto, ma che, al contrario, sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nella fascia di collina e media montagna emiliano-romagnola: la scoperta dell’olivo. In realtà, si tratta di una riscoperta, perché l’olivo, tipica essenza mediterranea, assente negli ultimi tre secoli dal nostro paesaggio, era presente in Emilia-Romagna fin dal Medioevo. Numerose sono le testimonianze di questa antica coltura nella provincia di Bologna: rari esemplari ultra-centenari, toponimi di località (Oliveto, nel Comune di Monteveglio), nomi di strade (Via degli Olivi a San Lorenzo in Collina, nel Comune di Monte San Pietro) e corsi d’acqua (il torrente Olivetta, affluente del Lavino), documenti storici. Negli ultimi 5-10 anni, l’olivo è ricomparso con forza in tutto il territorio regionale e oggi, il fenomeno interessa sempre di più anche la fascia collinare bolognese, dove sono state messe a dimora oltre 9.000 nuove piante di olivo e nel 2003 è nato il Consorzio Olivicoltori dei Colli Bolognesi.
Per tutte queste ragioni alcuni CEA delle province di Bologna e Ravenna con il supporto e la collaborazione di Parchi e Riserve regionali, Centri di ricerca agraria e Agenzie attive per la promozione e la diffusione dell’olivo in questi territori, hanno elaborato un progetto di ricerca, educazione e sensibilizzazione sull’olivo mettendo a confronto punti di vista e metodi di lavoro differenti.
Il progetto è stato avviato nei primi mesi del 2007 con la realizzazione di una ricerca storica sulla presenza dell’olivo nella collina bolognese e ravennate nei secoli scorsi, che ha portato alla scoperta di numerosi olivi secolari e di interessanti documenti originali, tra cui alcune mappe, che forniscono un importante contributo sulla storia dell’olivicoltura bolognese.